Le vicende della vita lo portarono a peregrinare in Uruguai, in Argentina, in Spagna, in varie parti d'Italia e sempre unico scopo del suo travaglio era l'arte,ovvero un ideale di pittura alto e sublime.
Si dedicò occasionalmente anche alla scenografia: a Buenos Aires, nel 1910, lavorò alla preparazione delle Feste per il Centenario Nazionale e a Parma, nel 1912-13 alle scene per le opere liriche "Aida" e "Un ballo in maschera".
Nel 1914 fu nominato Accademico di Merito Residente, con elezione
confermata dal Ministro della Pubblica Istruzione.
Dopo la Prima Guerra Mondiale visse prevalentemente a Roccabianca, in quella parte della Bassa Padana dove il Po è generoso di zanzare e nebbia: e quì a Roccabianca continuò a dipingere i suoi Cristi, le sue Madonne, i suoi personaggi derivati dalla storia sacra e profana e magistrali ritratti, come quelli di Pietro Pagliari e del girovago "Màrtir".
E' ugualmente capace nel paesaggio e particolarmente lirico nei piccoli quadri domestici.
Dopo la liberazione, fù da più parti sostenuta la sua candidatura a sindaco del paese, ma rifiutò, consapevole di non essere, per il suo carattere schivo e riservato, un uomo pubblico : ricoprì, comunque, la carica di assessore comunale e quella di giudice conciliatore.
Morì a Levanto, in quella terra ligure che egli sempre considerò il suo secondo paese natale.
(testo a cura di Dott. Luigi Pescina)
(Cod.36 - Autoritratto seppia - 1900)
Per informazioni contattare direttamente:
Famiglia Voltini
Viale Marconi, 9
43010 Roccabianca (Parma)
Telefono 0521-876309